Ancora una volta siamo qui a chiederci come è possibile. Come è possibile
che si debba morire così facilmente in strada, a Milano. Morti banali, eppure
spesso così prevedibili ed evitabili.
A farne le spese è stato ieri sera, dopo le 21, un ragazzino di solo dodici
anni che, in via Solari, era in sella alla sua bicicletta, non distante dalla
madre. Rientrava a casa dalla parrocchia, dicono.
Per evitare l’impatto con la portiera di un’auto in sosta aperta
all’improvviso, o forse anche da questa urtato, il dodicenne ha sbandato
occupando la corsia dei mezzi pubblici lungo la quale stava arrivando il tram,
che lo ha investito in pieno, trascinandolo per alcuni metri e
uccidendolo.
Siamo vicini al dolore della famiglia per questo strappo
irreparabile.
E’ inaccettabile vivere in una città dove un genitore non possa augurarsi
che il proprio figlio faccia la cosa più normale di questo mondo: andare in bici
all'oratorio.
Certo, si potrà dire che ieri sera vi è stato un concorso di circostanze:
il buio, la pioggia intensa che riducono la visibilità, richiedono maggiore
attenzione e rendono più difficili le manovre di emergenza.
Ma resta il fatto che, da anni, quella strada è un vero pericolo,
ripetutamente denunciato.
Via Solari è pericolosa tutti i giorni, nelle ore diurne non meno
che in quelle serali, con la pioggia e col sole.
Anche oggi, nonostante la nuova e chiara segnaletica verticale e
orizzontale, le auto sono posteggiate, senza soluzione di continuità, in
sosta vietata, lungo la carreggiata di scorrimento delle auto.
E persino in una situazione di evidente e totale mancanza di spazio, vi è
pure chi si ferma in doppia fila per il caffè, l’aperitivo, la piccola
spesa.
Due file di auto in sosta vietata! Con il risultato che anche la corsia del
mezzo pubblico è sempre impegnata da mezzi privati.
A queste situazioni occorre avere il coraggio di dire basta, reagendo
concretamente!
Agli assessori Maran e Granelli chiediamo di intervenire intanto sul
controllo efficace e continuo della sosta abusiva: che fine ha fatto il
sistema street
controlassegnato in dotazione alla polizia locale?
A chi, a cosa è dovuta la prassi di tolleranza della polizia locale, in
quella come in altre vie, di questo malcostume di sosta che mette in grave
pericolo la sicurezza delle strade urbane?
Ricordiamo un fatto: nel novembre 2009 il vicesindaco Riccardo De Corato,
appena subentrato nelle deleghe al traffico all’assessore Edoardo Croci, poco
prima dimissionato dalla giunta Moratti, bloccò il piano delle corsie
riservate presentato da Atm e accettato dall’assessore Croci. Fra le
corsie in discussione vi era quella di via Solari, dove venne altresì sospeso
ogni intervento di contravvenzione per le auto in sosta vietata, si dice
sull’onda delle proteste dei residenti che volevano poter parcheggiare
liberamente su strada.
A chi si giustifica per la sosta, magari con la scusa di fermarsi “solo un
minutino”, giusto il tempo di un aperitivo, va ricordato che talvolta anche un
minuto può essere fatale. Come pure va ricordato quanto prescrive l’art.
157, comma 7 del Codice della strada: “È fatto divieto a chiunque
di aprire le porte di un veicolo, di discendere dallo stesso, nonché di lasciare
aperte le porte, senza essersi assicurato che ciò non costituisca pericolo o
intralcio per gli altri utenti della strada”. In tanti, troppi casi,
aperture disinvolte delle portiere delle auto provocano conseguenze
mortali.
Infine, occorre separare, quando possibile, dove possibile, i percorsi del
tram, le cui possibilità di manovra sono essenzialmente limitate alla frenatura,
facendo in modo che le corsie ad essi riservate siano effettivamente
protette e fatte rispettare.
Eugenio Galli (presidente Fiab CICLOBBY onlus)
Nessun commento:
Posta un commento